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Le prime tre settimane a Tel Aviv

novembre 21, 2013 by anto    My Certificator Profiling 
Filed under Dottorato

Sono partita per  Tel Aviv tre settimane fa con un biglietto sola andata. Una borsa di studio per il dottorato di ricerca finanziata dal Ministero degli Affari esteri israeliano e molto entusiasmo.

Conosco abbastanza bene  Tel Aviv: ci sono state tante volte in vacanza negli ultimi anni. Ma per studiare e lavorare questa è la prima. E l’approccio non è esattamente lo stesso!
Non so perché, ma avevo la sensazione che la realtà universitaria israeliana  sarebbe stata un po’ disorganizzata e che avrei perso tempo a capire come funzionano le cose.

E invece è  tutto molto efficiente. Al dipartimento affari internazionali dell’università, mi hanno dato il tesserino dello studente e l’account per accedere al sito dell’università.  Adesso ho una mail personalizzata (@tau.ac.it), tramite l’intranet del sito  posso vedere in tempo reale se una lezione è stata spostata o se il prof. ha lasciato del materiale da scaricare. La biblioteca della facoltà di architettura è stranamente vuota. Con il tesserino dello studente posso prendere fino a 4 libri per volta e se qualcuno dovesse aver bisogno proprio del libro che ho preso io, mi avvisano tramite mail di riconsegnarlo.

L’altra cosa che mi ha colpito positivamente è stata la tempestività nell’erogare la borsa di studio: ho aperto in conto e dopo due settimane avevano già versato l’importo del primo mese!

Il campus della Tau è bellissimo! Gli edifici sono circondati dal verde: gli studenti fanno pausa pranzo sdraiati sull’erbetta del prato inglese all’ombra di qualche palma. Una rete wireless copre tutta la zona, che oltre alle strutture dei vari dipartimenti, ospita anche una sinagoga, un giardino botanico e un’area attrezzata per le attività sportive (3 piscine e palestre varie).

La cosa bella è che si respira un clima internazionale: si sentono lingue di tutto il mondo (anche se in realtà non ho ancora incontrato nessun italiano) e mi sento parte della comunità degli studenti internazionali.

Ci sono anche tanti eventi con ospiti internazionali. La settimana scorsa ho assistito alla lectio magistralis dell’architetto Peter Zumthor. L’auditorium era gremito. Tutta la presentazione si è svolta in inglese (senza servizio di traduzione simultanea!) dal moderatore al rettore tutti hanno parlato fluentemente in inglese. Hanno una dimestichezza così elevata con la lingua che riescono anche a fare le battute in inglese.

Quindi per il momento tutto bene.

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