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Del freddo, delle case e altre storie israeliane.

dicembre 16, 2013 by anto  
Filed under Dottorato, Viaggi

In questi ultimi giorni ha fatto particolarmente freddo in Israele. Si capisce facilmente che questa nazione non è preparata ad affrontare un clima rigido e sono bastati 40 cm di neve nell’entroterra per creare una situazione di paralisi generale: strade chiuse (era impossibile raggiungere Gerusalemme), treni fermi, gente bloccata che non sapeva come rientrare a casa, famiglie senza corrente, per un pò hanno chiuso anche l’aeroporto internazionale di Ben Gurion a Tel Aviv.

Ho sofferto il freddo anche io. Non ero preparata ad un abbassamento delle temperature così repentino: 10 giorni fa ero stata a Gerusalemme solo con una maglia di cotone ed adesso servirebbe una giacca termica.
A proposito di Gerusalemme, avete presente quella sparuta vegetazione che c’è in alcuni punti del muro del pianto? L’altro giorno ho guardato bene ed ho avuto la chiara impressione che si tratti di piante di capperi. Non so se qualcuno altro l’ha notato e può confermare.

Tornando all’argomento del freddo, ho capito che l’ho sofferto così tanto perchè le case non sono progettate per un clima rigido. La prima cosa da dire è che non ci sono termosifoni. Fino ad ora non ne ho mai visto uno! In compenso ogni camera ha il suo split che funziona come aria condizionata per la maggior parte dell’anno e come riscaldamento solo nei pochi casi eccezionali.
Quindi il riscaldamento funziona a corrente, immaginate come saranno state quelle famiglie che erano senza elettricità!

Nonostante la presenza di sole quasi constante durante tutto l’anno, non ho visto molti pannelli fotovoltaici installati sui tetti delle abitazioni. Mentre molto diffusi sono i pannelli solari per l’acqua calda: spiccano dai tetti piani con i loro boiler d’acqua disposti in verticale.

Altra cosa che colpisce delle abitazioni locali è l’uso dei trissim. Non so bene come tradurre questo termine. Sono tipo persiane con lamelle orientabili. In molti casi vengono usate per chiudere abusivamente gli spazi dei balconi. Queste persiane, che possono anche scorrere le une sulle altre, permettono di schermare gli edifici dal sole, ma consentono contemporaneamente  la ventilazione. Ho visto moltissimi edifici del anni 30, che fanno parte dei sito Unesco, con i balconi chiusi in questo modo! Ma dello stato di conservazione degli edifici Unesco parliamo nel prossimo post!